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  1. Di fronte a difetti parodontali particolarmente severi, il clinico si pone costantemente davanti all'alternativa di tentare la conservazione dell'elemento dentario coinvolto o piuttosto programmarne l'estrazione; viene descritto un caso di difetto intraosseo estremamente profondo a carico dell'elemento 1.3 trattato mediante chirurgia rigenerativa (GTR) con l'impiego di una membrana barriera di tipo riassorbibile e di un innesto osseo composito. un saluto Giacomo Tarquini
  2. Introduzione: Il successo di impianti post-estrattivi immediati ha dimostrato di poter essere assolutamente paragonabile a quello ottenuto da un approccio di tipo differito o ritardato (Chen, IJOMI 2004). Alcuni Autori (Novaes, IJOMI 1995) difendono la possibilità di inserire impianti post-estrattivi immediati anche in siti infetti in associazione a un piano di profilassi antibiotica e ad un accurato debridement dell'alveolo. Unitamente a questo protcollo chirurgico ormai da tempo acclarato, è possibile sfruttare le documentate proprietà della cavitazione ultrasonica (Tarquini, Implant Tribune 2021; Tarquini, DT Online Magazine 2021) all'interno dell'alveolo post-estrattivo per contribuire a diminuire ulteriormente il rischio di infezioni postoperatorie. CASO CLINICO #1 CASO CLINICO #2 Conclusioni: La cavitazione ultrasonica ha dimostrato di essere estremamente efficace nella distruzione del biofilm batterico adeso ad una superficie anche a livello microscopico, principalmente per effetto della formazione di microstreaming acustico e onde d'urto. Il presente articolo ha illustrato l'impiego del dispositivo “PIEZOCLEAN by Dr. Giacomo Tarquini” come ausilio ai tradizionali metodi di debridement dell'alveolo nell'inserimento di impianti post-estrattivi immediati in siti infetti.
  3. Un breve filmato che illustra le potenzialità dell' approccio con ultrasuoni al rialzo di seno mascellare per via crestale: CLICK HERE Un saluto Giacomo Tarquini
  4. Viene presentato un caso di rigenerazione ossea guidata (GBR) con membrane riassorbibili per la risoluzione di un difetto osseo complesso secondario a periimplantite. Diagnosi clinica e radiologica Situazione clinica preoperatoria Esposizione e debridement del difetto osseo periimplantare Decontaminazione della superficie implantare esterna e interna Preparazione di un innesto osseo di tipo composito (50% autologo : 50% eterologo) Viene selezionata una membrana di tipo riassorbibile Posizionamento dell'innesto composito Stabilizzazione della membrana di tipo riassorbibile Sutura in PTFE Follow-up a 30 giorni Follow-up a 6 mesi Scopertura dell' impianto: è possibile apprezzare una sostanziale rigenerazione ossea Confronto tra la situazione pre e postoperatoria Gestione dei tessuti molli periimplantari Follow-up a 24 mesi un saluto Giacomo Tarquini
  5. INTRODUZIONE: La chirurgia endodontica rappresenta l’intervento di elezione quando non è possibile curare un dente con una lesione apicale mediante terapia endodontica ortograda attraverso la corona del dente, oppure quando l’intervento di devitalizzazione, sebbene ben eseguito non ha portato alla guarigione della lesione apicale. Una delle indicazioni all'intervento è rappresentata anche dalla presenza di perni cementati nella radice. :n alcuni casi il tentativo di rimuovere il perno potrebbe provocare la frattura della radice, evento che condurrebbe all’estrazione del dente. In questi casi per evitare la frattura radicolare, si preferisce trattare il dente chirurgicamente. Viene presentato un caso clinico di chirurgia endodontica eseguito interamente con l'ausilio di un dispositivo ad ultrasuoni. CASO CLINICO: Immagine preoperatoria Esame radiografico endorale periapicale (situazione preoperatoria) Esame radiografico CBCT (situazione preoperatoria). Si evidenzia la contiguità del periapice con la membrana del seno mascellare Tramite un lembo paramarginale di Ochsenbein-Luebke si espone l'area interessata dalla chirurgia Sulla base della CBCT viene individuata l'esatta posizione dell'apice radicolare Creazione della breccia ossea Apicectomia effettuata mediante inserti ultrasonici dedicati Rimozione dell' apice radicolare Debridement della lesione e rimozione del tessuto reattivo La breccia ossea viene ampliata al fine di consentire l'ingresso dell'inserto per la preparazione retrograda del canale Preparazione retrograda del canale mediante inserto ultrasonico diamantato Otturazione retrograda eseguita con cemento a base di A. Etossibenzoico Sutura del lembo di accesso con punti staccati in poliestere Esame radiografico endorale periapicale e immagine clinica postoperatoria (follow-up a 12 mesi) CONCLUSIONI: L'impiego di un dispositivo piezoelettrico in chirurgia endodontica offre il vantaggio di una maggior visibilità intraoperatoria grazie all' azione della cavitazione ultrasonica, un rispetto assoluto delle strutture sensibili quali la membrana del seno mascellare (come nel presente caso clinico) o la presenza del NAI in mandibola e un accesso mini-invasivo grazie alle ridotte dimensioni degli inserti. Un saluto Giacomo Tarquini
  6. Viene presentato un caso di impianto postestrattivo immediato in sede 2.4 associato a espansione del setto interradicolare e procedura di preservazione dei volumi alveolari Situazione clinica preoperatoria Chirurgia estrattiva Preparazione ultrasonica del sito implantare sfruttando il setto interradicolare Inserimento implantare associato a procedura di preservazione dei volumi alveolari Provvisorizzazione immediata Finalizzazione protesica Riferimento bibliografico un saluto Giacomo Tarquini
  7. Di fronte a difetti parodontali particolarmente severi, il clinico si pone costantemente davanti all'alternativa di tentare la conservazione dell'elemento dentario coinvolto o piuttosto programmarne l'estrazione; viene descritto un caso di difetto intraosseo estremamente profondo a carico dell'elemento 1.4 trattato mediante chirurgia rigenerativa (GTR) Condizione preoperatoria: sondaggio parodontale e radiografia endorale periapicale L'accesso alla lesione viene eseguito mediante tecnica di preservazione della papilla interdentale semplificata (SPPF) Debridement del difetto intraosseo Decontaminazione della superficie radicolare (RSD) mediante inserti ad ultrasuoni Riferimenti bibliografici Sondaggio della componente intraossea del difetto Una membrana barriera di tipo rissorbibile in PLGA viene correttamente sagomata e allocata Il difetto viene innestato con un biomateriale di origine sintetica (biovetro) La membrana barriera viene fissata stabilmente mediante pins in titanio Riferimenti bibliografici Sutura con filo riassorbibile 6/0 Riferimenti bibliografici Aspetto dei tessuti molli a guarigione avvenuta Condizione postoperatoria: sondaggio parodontale e radiografia endorale periapicale Follow-up a 18 mesi (esame radiografico endorale) un saluto Giacomo Tarquini
  8. Viene presentato una caso clinico di atrofia ossea orizzontale in mandibola posteriore risolto mediante espansione di cresta ("split-crest" technique) e inserimento contestuale di un impianto endosseo. L'atrofia trasversale del segmento edentulo controindica l'inserimento di un impianto (aspetto buccale) L'atrofia trasversale del segmento edentulo controindica l'inserimento di un impianto (aspetto occlusale) Le indagini radiologiche di 1° e 2° livello confermano la diagnosi clinica di atrofia ossea orizzontale (Classe 1 sec. Seibert) Sollevamento di un lembo a spessore totale Le osteotomie sono eseguite mediante inserti ad ultrasuoni montati su manipolo piezoelettrico Riferimento bibliografico Dislocazione del segmento osseo in direzione buccale mediante espansori/compattatori a vite Al termine della fase di espansione si evidenzia un sensibile aumento dei diametri trasversi Viene programmato l'inserimento di un impianto cilindrico 3,0 x 10 mm. (protocollo chirurgico) Preparazione del tunnel implantare mediante frese con stop di sicurezza Inserimento implantare Sutura in polyamide 5/0 Radiografia intraorale postoperatoria Guarigione dei tessuti molli Esposizione dell' impianto e inserimento di un healing abutment Protesi definitiva in metallo-ceramica Riferimento bibliografico un saluto Giacomo Tarquini
  9. Viene presentato un caso clinico di difetto intraosseo risolto mediante tecnica di "Bone Swaging" associato a inserimento implantare Viene programmato l' inserimento implantare nello spazio edentulo in sede 1.7; il sondaggio parodontale e le indagini radiografiche endorali rivelano la presenza di un profondo difetto verticale a carico dell' elemento 1.8 Il sollevamento di un lembo mucoperiosteo rivela chiaramente la morfologia e l' estensione del difetto Viene programmato il posizionamento di un impianto in sede 1.7 contestualmente a una tecnica di "Bone Swaging" (Ewen, J Periodontol 1965) associata a GTR per risolvere in un unico tempo operatorio anche il difetto intraosseo a carico dell' elemento 1.8 Riferimenti bibliografici: Si esegue il debridement del difetto intraosseo e la decontaminazione della superficie radicolare mediante inserti ad ultrasuoni dedicati Riferimenti bibliografici: Allo scopo di sfruttare al meglio l' esigua disponibilità ossea, l' inserimento implantare in sede 1.7 viene inserito mediante dispositivo piezoelettrico Sfruttando le capacità di espansione dell' impianto, viene effettuata la frattura a legno verde e la contemporanea dislocazione del segmento osseo in senso mesio-distale ("Implant - Mediated Bone Swaging") Una membrana di tipo riassorbibile è allocata sul versante palatale Riferimenti bibliografici: Un biomateriale di scelta viene innestato all' interno del difetto intraosseo residuo La membrana di tipo riassorbibile è riflessa buccalmente a copertura dell' innesto e accuratamente fissata mediante pins in titanio Riferimenti bibliografici: L' ultimo tempo operatorio contempla la sutura del lembo mucoperiosteo Riferimenti bibliografici: Follow-up a 6 mesi: il controllo radiografico postoperatorio evidenzia un completo riempimento del difetto intraosseo Follow-up a 6 mesi: rientro chirurgico e scopertura dell' impianto Al sollevamento del lembo è possibile constatare l' integrazione dell' impianto in sede 1.7 e la completa risoluzione del difetto intraosseo a carico dell' elemento 1.8 Confronto tra la situazione pre e postoperatoria Applicazione della vite di guarigione e gestione dei tessuti molli periimplantari Finalizzazione protesica mediante corona in metallo-ceramica Follow-up a 24 mesi: aspetto dei tessuti molli periimplantari Follow-up a 24 mesi: il sondaggio parodontale e le indagini radiografiche endorali rivelano la completa risoluzione del difetto verticale a carico dell' elemento 1.8 e una sostanziale stabilità dei tessuti duri e molli periimplantari Per ulteriori approfondimenti: CLICCA QUI un saluto Giacomo Tarquini
  10. Viene presentato un caso clinico di rientro chirurgico effettuato a 4 anni dalla procedura di Rigenerazione Tissutale Guidata su elemento 2.6 Immagine clinica preoperatoria Sondaggio parodontale e controllo RX endorale preoperatorio Approccio chirurgico secondo la tecnica di preservazione semplificata della papilla interdentale (SPPF) Incisione e sollevamento del lembo Si evidenzia la morfologia del difetto intraosseo Procedura di Root Surface Debridement (RSD) eseguita con inserti ad ultrasuoni dedicati Allocazione di una membrana in pericardio a copertura dell' innesto di biomateriale eterologo Riferimenti bibliografici Immagine postoperatoria dei tessuti molli dopo un adeguato periodo di guarigione Follow-up a 24 mesi: sondaggio parodontale e controllo RX endorale Follow-up a 24 mesi: immagine clinica dei tessuti molli A distanza di 4 anni dalla prima chirurgia si rende necessario per altri motivi un rientro chirurgico nel sestante precedentemente trattato: si evidenzia un completo riempimento del difetto intraosseo nonchè la perfetta integrazione del biomateriale innestato Confronto tra la baseline e il follow-up a 4 anni Per ulteriori approfondimenti: CLICCA QUI Un saluto Giacomo Tarquini
  11. Viene presentato un caso di periimplantite indotta da residui di cemento protesico definitivo non correttamente rimossi. Immagini preoperatorie e sondaggio periimplantare Il sondaggio periimplantare e l' esame RX endorale permettono di porre diagnosi di periimplantite a carico dell' impianto in posizione 2.2 Viene rilevata la presenza di una fistola Viene programmato un intervento di chirurgia rigenerativa periimplantare con approccio transmucoso Incisione e sollevamento di un lembo a spessore totale Si evidenzia una notevole quantità di tessuto reattivo: sono presenti residui di cemento definitivo lasciato in situ Rimozione del cemento in eccesso Riferimenti bibliografici Clivaggio e rimozione del tessuto reattivo Immagine intraoperatoria che evidenzia il difetto osseo periimplantare Debridement del difetto osseo e decontaminazione della superficie periimplantare mediante un inserto dedicato montato su manipolo a ultrasuoni sfruttando il ruolo battericida della cavitazione Riferimenti bibliografici Applicazione topica di gel decontaminante Riferimenti bibliografici Aspetto della superficie implantare al termine del trattamento Perforazione della corticale ossea mediante un inserto dedicato montato su manipolo a ultrasuoni Riferimenti bibliografici Esposizione degli spazi midollari circostanti il difetto osseo periimplantare Una membrana in pericardio viene opportunamente sagomata Riferimenti bibliografici Posizionamento della membrana in pericardio intorno al collo implantare Riferimenti bibliografici Un biomateriale di origine eterologa viene innestato all' interno del difetto osseo periimplantare Riferimenti bibliografici La membrana precedentemente allocata viene riflessa buccalmente a copertura dell' innesto La membrana in pericardio viene stabilmente fissata mediante pins in titanio Riferimenti bibliografici Sutura del lembo con filo PTFE 5/0 Riferimenti bibliografici Controllo postoperatorio: immagine clinica Controllo postoperatorio: sondaggio periimplantare e controllo RX endorale Controllo postoperatorio: si evidenzia una sostanziale rigenerazione del difetto osseo periimplantare
  12. Viene presentato un caso clinico di difetto intraosseo a carico dell' elemento 3.2 trattato mediante tecnica di Rigenerazione Tissutale Guidata (GTR) Situazione alla baseline: esame radiografico e charting parodontale L' approccio chirurgico di elezione è rappresentato dalla tecnica di preservazione della papilla semplificata (SPPF) Disegno del lembo di accesso chirurgico effettuato in accordo con la tecnica SPPF Riferimenti bibliografici La morfologia particolarmente stretta e profonda del difetto intraosseo indica l' impiego di inserti ultrasonici in luogo dei tradizionali strumenti manuali per l' esecuzione del Root Surface Debridement (RSD) Riferimenti bibliografici Una membrana di tipo riassorbibile in pericardio viene allocata sul versante linguale La componente intraossea del difetto viene innestata con un biomateriale di origine eterologa Riferimenti bibliografici Al fine di aumentare la predicibilità della terapia rigenerativa è di fondamentale importanza che la membrana posta a protezione dell' innesto sia stabilmente fissata mediante pins in titanio o altri mezzi di sintesi Riferimenti bibliografici Sutura effettuata in accordo con la tecnica SPPF Follow - up a 12 mesi: immagine clinica Follow - up a 12 mesi: esame radiografico e charting parodontale Considerazioni conclusive un saluto Giacomo Tarquini
  13. Viene presentato un caso clinico di peri-implantite risolto mediante tecnica di Rigenerazione Ossea Guidata (GBR) con un approccio di tipo transmucoso. Il paziente si presenta all' osservazione lamentando dolorabilità e sanguinamento evocato durante le manovre di igiene orale a carico di un impianto precedentemente posizionato in zona 3.5; all' esame obiettivo si evidenzia un gemizio purulento marginale. I sondaggi peri-implantari e l' esame radiografico endorale indirizzano verso una diagnosi di peri-implantite. In riferimento al tipo di approccio da seguire per quanto riguarda la procedura chirurgica di GBR, nonostante alcuni Autori indichino una guarigione di tipo sommerso (Roos-Jansaker, COIR 2007) ancora non è stato chiaramente dimostrata la sua superiorità rispetto ad una guarigione di tipo transmucoso. L' approccio transmucoso può rivelarsi particolarmente vantaggioso nei casi in cui la rimozione della protesi sia impossibile o controindicata. Viene sollevato un lembo a tutto spessore al fine di accedere alla superficie implantare e al difetto osseo associato. Il debridement del difetto osseo e la decontaminazione della superficie implantare vengono effettuati mediante inserti ad ultrasuoni. Perforazione della corticale al fine di creare l' accesso alle sottostanti cavità midollari. Una membrana in pericardio viene opportunamente sagomata e posizionata intorno al collo implantare. Un biomateriale di origine eterologa viene innestato all' interno del difetto osseo. Riferimenti bibliografici. La membrana viene riflessa sul versante buccale/linguale a protezione dell' innesto e fissata stabilmente mediante pins in titanio. Riferimenti bibliografici. Dopo aver deteso adeguatamente il lembo, si procede alla sutura con un filo in PTFE 4/0. I controllo radiografici e il follow-up clinico evidenziano una remissione del quadro infiammatorio associato e una completa risoluzione del difetto osseo peri-implantare. Bibliografia essenziale: Tarquini G. Valutazione di un nuovo inserto ad ultrasuoni in rigenerazione tissutale guidata (GTR) : studio retrospettivo” Implants Italy; 1/2019: 16-20 Tarquini G. Il ruolo degli ultrasuoni in terapia chirurgica delle periimplantiti: presentazione di un caso clinico. Implant Tribune, Novembre 2017 - anno VI n. 4, pagg 1 – 7 Tarquini G. Trattamento chirurgico della perimplantite mediante rigenerazione ossea guidata. Italian Dental Journal 2016, Anno XI Numero 6/2016. Tarquini G. Regenerating a vertical bone defect consequent to peri-implantitis: a GBR case with an equine enzyme-treated bone substitute and a resorbable equine collagen membrane. Dental Leader Advisor Journal n°2 / April 2016 Tarquini G. Clinical evaluation of T – Black ultrasonic tips in oral surgery. A clinical report. American Dental news 2011 (in press) Corbi S, Tarquini G, Meleo D, Pacifici L. Evaluation of a new biomaterial in guided bone regeneration. Annali di Stomatologia, Vol. LVIII (n°4) 2009 October - December un saluto Giacomo Tarquini
  14. Viene presentato un caso clinico di implantologia post-estrattiva immediata associata a Rigenerazione Ossea Guidata (GBR). Estrazione di elemento 2.3 per frattura radicolare con dispositivo piezoelettrico L' alveolo post-estrattivo evidenzia un' ampia deiscenza con fenestrazione della parete buccale: è indicato l' inserimento implantare associato a una tecnica di rigenerazione ossea guidata (GBR) Inserimento di impianti in sede 2.3 e 2.4 Vantaggi dell' inserimento implantare con dispositivo piezoelettrico: riferimenti bibliografici E' evidente un' ampia esposizione dell' impianto inserito in sede 2.3 Razionale biologico della GBR: riferimenti bibliografici Allocazione di una membrana riassorbibile in pericardio e innesto di biomateriale eterologo La membrana viene riflessa sul versante buccale e fissata stabilmente con pins in titanio Sutura in PTFE 4/0 Controllo radiografico postoperatorio Aspetto dei tessuti al momento del rientro chirurgico Gestione dei tessuti molli peri-implantari Al sollevamento del lembo è evidente una completa rigenerazione ossea peri-implantare Confronto tra situazione pre e post-operatoria Inserimento di healing abutments e sutura in PTFE 4/0 Fasi di condizionamento tissutale Protesi definitiva in metallo - ceramica e controllo radiografico a 6 mesi un saluto Giacomo Tarquini
  15. Un breve video che descrive una procedura di Rigenerazione Ossea Guidata (G.B.R.) per risolvere un caso di peri-implantite a carico di due impianti inseriti in zona 1.7 - 1.6: CLICK HERE un saluto Giacomo Tarquini
  16. La chirurgia ossea - resettiva si propone come una metodica ben documentata, sicura e altamente predicibile nell’ eliminazione dei difetti ossei e nella correzione dell' anatomia crestale mediante l’ uso combinato di ostectomia e osteoplastica al fine di ripristinare una morfologia ossea fisiologica, sebbene ad un livello piu’ apicale: essa fu introdotta intorno alla meta’ degli Anni ’40 da Schluger e i suoi principi successivamente ripresi e diffusi da altri Autori. Il video illustra una procedura di osteoplastica interdentale eseguita tra gli elementi 4.6 e 4.7: CLICK HERE Per approfondimenti sulla tecnica chirurgica rimando al testo di riferimento: un saluto Giacomo Tarquini
  17. Un breve videoclip che illustra un caso clinico di un esteso difetto intraosseo risolto mediante tecnica di preservazione semplificata della papilla interdentale (SPPF) CLICK HERE Un saluto Giacomo Tarquini
  18. Cari Colleghi, viene presentato un caso di Rigenerazione Tissutale Guidata con rientro chirurgico a distanza di 6 mesi. In occasione della scopertura dei due impianti inseriti in zona 2.2 e 2.1 si decide di constatare direttamente l' effettiva riuscita della procedura di rigenerazione tissutale (nell' immagine, il S. Tommaso di Caravaggio) Al sollevamento del lembo e' effettivamente possibile apprezzare la presenza di abbondante tessuto neoformato che riempie completamente la precedente lesione intraossea. Un saluto Giacomo Tarquini
  19. Viene presentato un caso clinico di risoluzione mediante Rigenerazione Tissutale Guidata di un profondo difetto intraosseo a carico dell' elemento 1.3. Al termine della terapia iniziale, l' elemento in questione viene rivalutato a distanza e candidato ad una procedura rigenerativa. L' elemento 1.3 presenta una mobilita' di Grado 2 sec. Miller Il sondaggio parodontale evidenzia un profondo difetto verticale a carico della superficie mesiale dell' elemento coinvolto L' esame radiografico endorale conferma la presenza del difetto intraosseo La ricostruzione panorex (CBCT) rende facilmente evidenziabile l' entita' del difetto che si estende sino al terzo apicale dell' elemento 1.3 Grazie all' ampio spazio interdentale presente tra 1.3 e 1.2 viene selezionata una tecnica di preservazione della papilla modificata (MPPT) sec. Cortellini Dopo aver sollevato un lembo a tutto spessore, si effettua il debridement del difetto intraosseo (nonche' la decontaminazione della superficie radicolare) mediante inserti piezoelettrici dedicati La letteratura scientifica e' globalmente concorde nel rendere consigliabile questo tipo di approccio nei difetti intraossei profondi. Una membrana di tipo riassorbibile (Cortellini, IJPRD1996) viene allocata nello spazio interdentale e fissata sull' aspetto palatale della cresta ossea Il difetto angolare viene innestato con un biomateriale eterologo in granuli miscelato con una piccola quantita' di osso autologo (innesto composito) Il materiale da innesto viene posizionato all' interno del difetto angolare La membrana viene riflessa sul versante buccale e fissata mediante pins in titanio: va ricordato che la stabilita' del coagulo ematico e' una delle condizioni necessarie alla rigenerazione tissutale La sutura, effettuata secondo il protocollo chirurgico descritto dall' Autore, e' realizzata mediante filo in PTFE 4/0 Esame radiografico endorale postoperatorio Aspetto clinico dopo guarigione dei tessuti molli Follow - up a 12 mesi (aspetto buccale) Follow - up a 12 mesi (aspetto occlusale) Follow - up a 12 mesi (esame radiografico endorale) Follow - up a 12 mesi (sondaggio parodontale). A causa dell' estensione apicale del difetto intraosseo, la vitalita' dell' elemento 1.3 viene costantemente controllata durante ogni seduta di SPT. N.B. Seguendo questo link e' possibile approfondire alcuni aspetti che sottendono il razionale biologico del protocollo chirurgico sopra descritto: http://www.dental-tribune.com/articles/specialities/general_dentistry/35302_rigenerazione_tissutale_guidata_gtr_in_difetti_parodontali_profondi.html un saluto Giacomo
  20. Viene presentato il caso clinico di una profonda lesione intraossea che coinvolge l' elemento 3.5 risolta mediante Rigenerazione Tissutale Guidata (GTR) con impiego di una membrana di tipo riassorbibile e un innesto di biomateriale di origine eterologa. Il profondo difetto si estrinseca prevalentemente sull' aspetto linguale: l' elemento presenta una mobilita' di grado 2 sec. Miller Sondaggio parodontale. aspetto linguale Sondaggio parodontale: aspetto buccale Esame rx endorale periapicale
  21. Il massiccio incremento della terapia implantare nel corso degli anni ha favorito la diffusione di patologie a carico dei tessuti periimplantari. Tra queste si distinguono la periimplantite e la mucosite periimplantare:
  22. Viene presentato un caso clinico di periimplantite in emimandibola posteriore sn risolto mediante terapia rigenerativa. La pz (anamnesi odontoiatrica negativa per malattia parodontale) si presenta all' osservazione lamentando sanguinamento evocato a partenza dalla mucosa periimplantare e dolorabilita' alle manovre di igiene orale. Dopo la rimozione delle corone protesiche e della componentistica si apprezza un lieve gemizio purulento a carico degli impianti inseriti in posizione 3.6 - 3.7 La pz viene inserita in un regime di igiene orale professionale allo scopo di risolvere la componente infiammatoria a carico della mucosa periimplantare conformemente al protocollo C.I.S.T. (Mombelli & Lang, 1998) Ricordiamo che il controllo dell' infiammazione rappresenta un passo imprescindibile prima di un qualsiasi successivo atto chirurgico.
  23. Giacomo Tarquini

    Periimplantiti: Terapia Ossea Resettiva

    Viene presentato un caso clinico di una periimplantite affrontato mediante terapia ossea resettiva.
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