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Risultati per Tag 'rigenerazione ossea guidata'.

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  1. INTRODUZIONE La peri-implantite è attualmente definita come l’infezione dei tessuti molli che circondano un impianto osteointegrato associata a una significativa perdita ossea crestale con andamento progressivo. Relativamente alla strategia terapeutico di scelta, le evidenze scientifiche più recenti indicano che l’approccio chirurgico sia attualmente considerato come il trattamento di elezione per la peri-implantite. L’aspetto piu’ dibattuto e controverso, che riveste un’importanza cruciale nella predicibilità della terapia, è quello relativo alla decontaminazione della superficie implantare: nonostante diversi metodi (chimici, meccanici o manuali) siano stati descritti negli anni, non si è ancora giunti ad un consenso su quale sia il protocollo di decontaminazione più efficace tra tutti quelli fino ad ora proposti. Sfruttando le ben note proprietà battericide e batteriostatiche degli ultrasuoni, l’impiego del dispositivo “PIEZOCLEAN by Dr. Giacomo Tarquini” si rivela particolarmente vantaggioso poiché consente l’accesso alle zone più difficili da raggiungere, come ad esempio le spire implantari, le micro e nano rugosità della superficie e l’alloggiamento interno della vite di connessione; accesso che altrimenti si rivelerebbe pressoché impossibile con una strumentazione di tipo tradizionale, quali curettes o strumenti rotanti. RAZIONALE BIOLOGICO Il razionale biologico alla base del dispositivo «PIEZOCLEAN by Dr. Giacomo Tarquini» si fonda sugli effetti biologici - documentati da una imponente numero di pubblicazioni scientifiche negli ultimi decenni - della cavitazione ultrasonica sul biofilm batterico. A differenza di quanto accade con altri mezzi (chimici, meccanici o manuali) che hanno evidenziato negli anni un’efficacia relativamente modesta, le onde meccaniche causate dalla cavitazione del liquido irrigante sono in grado di raggiungere qualsiasi zona della superficie implantare (anche le nano e microporosità delle attuali superfici in titanio) nonché l’alloggiamento interno della vite di connessione: in questo modo la decontaminazione dell’impianto avviene in maniera completa (sia sulla superficie esterna che al suo interno) senza alterarne la composizione chimico-fisica originaria. La possibilità di ottenere una decontaminazione completa e predicibile è di estrema importanza nella terapia delle periimplantiti, poiché il fine ultimo della procedura rigenerativa peri-implantare è proprio quello di ottenere un nuovo processo di osseointegrazione («re-osseointegration») in tutto e per tutto identico a quello avvenuto al momento dell’inserimento implantare. È stato infatti dimostrato come la possibilità di ottenere una nuova osseointegrazione sia estemamente limitata su superfici tornite e/o che siano state alterate fisicamente o chimicamente mentre avviene in maniera molto piu’ consistente intorno a superfici in titanio microruvide purchè opportunamente decontaminate. Per massimizzare gli effetti della terapia rigenerativa sarà quindi essenziale riuscire ad ottenere una decontaminazione implantare completa e predicibile mantenendo al contempo inalterate tutte le proprietà di superficie. PROTOCOLLO CHIRURGICO Il protocollo chirurgico di decontaminazione implantare mediante dispositivo “PIEZOCLEAN by Dr. Giacomo Tarquini” è indicato essenzialmente per il trattamento di difetti intraossei che necessitano una terapia di tipo rigenerativo in accordo con i principi della G.B.R. (“Guided Bone Regeneration”). Il dispositivo “PIEZOCLEAN by Dr. Giacomo Tarquini” consente di eseguire una completa decontaminazione dell’impianto senza alterarne la macro e microgeometria di superficie. - Sondaggio e valutazione radiografica peri-implantare - Sollevamento un lembo a spessore totale adeguato per forma e dimensioni - Rimozione del tessuto di granulazione (ove presente) intorno all’impianto e all’interno del difetto intraosseo mediante inserti ES012CT e ES030ACT - Rimuovere la vite di copertura (ove presente) allo scopo di decontaminare anche la superficie interna dell’impianto e sostituirla con una sterile al termine di questa fase operatoria - Il dispositivo “PIEZOCLEAN by Dr. Giacomo Tarquini” è composto da una parte metallica (inserto) e da una parte in silicone medicale (camera di cavitazione) - L’inserto metallico è dotato di appositi micro-fori (un assiale e due laterali) per un’omogenea diffusione del liquido irrigante all’interno della camera di cavitazione - Assemblare il dispositivo inserendo la parte in silicone (camera di cavitazione) sull’inserto metallico - Adattare la camera di cavitazione intorno alla porzione esposta dell’impianto da trattare in modo da creare uno spazio chiuso all’interno del quale il liquido irrigante possa andare in cavitazione; è raccomandabile evitare il contatto tra l’inserto metallico e la testa dell’impianto - Azionare il dispositivo a ultrasuoni (Esacrom Moto o Surgysonic) per un tempo di 3’ impostando i seguenti parametri: U 40 - V 80 - P 50. Non è necessario che la camera di cavitazione abbia un sigillo completo sulla cresta ossea - Eseguire il protocollo rigenerativo di scelta (ad es. mediante membrane di tipo riassorbibile o non riassorbibile) - Sutura dei lembi in accordo con la tecnica selezionata - Rientro chirurgico e follow-up radiografico per valutare il grado di rigenerazione ossea ottenuta Da questo link è possibile scaricare il protocollo chrurgico: TARQUINI PIEZOCLEAN EN.pdf CASO CLINICO Il caso clinico illustra il trattamento chirurgico-rigenerativo di un impianto endosseo affetto da peri-implantite effettuato secondo il protocollo «PIEZOCLEAN by Dr. Giacomo Tarquini» Per ulteriori approfondimenti: CLICK HERE
  2. Introduzione: In caso di atrofie ossee verticali o combinate, è spesso necessario ricorrere ad aumento verticale della cresta ossea (VRA) prima dell’inserimento implantare. Nel presente caso clinico è stata eseguita una procedura GBR con membrana barriera in dPTFE non riassorbibile. Dopo un adeguato periodo di guarigione, la membrana in dPTFE non riassorbibile è stata rimossa e sono stati posizionati due impianti. Dopo aver atteso l'integrazione degli impianti è stato eseguito un innesto di tessuto connettivo subepiteliale (SECTG) per migliorare il biotipo locale attorno agli impianti. Successivamente il paziente è stato reinviato al medico curante per la riabilitazione protesica. Conclusioni: La rigenerazione ossea guidata (GBR) con membrane barriera in dPTFE non riassorbibili è considerata il "gold standard" per la risoluzione delle atrofie ossee verticali e combinate. PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI: CLICK HERE
  3. Viene descritto un caso clinico di atrofia ossea combinata (Classe 3 sec. Seibert) in mandibola posteriore trattata mediante tecnica di rigenerazione ossea guidata (GBR) con membrana non riassorbibile in PTFE rinforzata in titanio. Situazione preoperatoria CBCT preoperatoria Sollevamento di un lembo a spessore totale Gestione del lembo linguale Accesso agli spazi midollari Selezione di una membrana barriera di tipo non riassorbibile in PTFE Innesto composito (50% autologo/50% eterologo) Fissaggio stabile della membrana Sutura in PTFE 4/0 OPT di controllo postoperatorio Condizione dei tessuti al termine del periodo di guarigione Controllo CBCT al termine del periodo di guarigione Rimozione della membrana in PTFE Si evidenzia un sostanziale incremento orizzontale e verticale della cresta ossea Confronto tra situazione pre e postoperatoria (incremento orizzontale) Confronto tra situazione pre e postoperatoria (incremento verticale) Inserimento implantare mediante inserti ad ultrasuoni Dopo il controllo CBCT postoperatorio il paziente è stato reinviato al Collega che lo ha riferito Riferimenti bibliografici un saluto Giacomo Tarquini
  4. INTRODUZIONE: La chirurgia endodontica rappresenta l’intervento di elezione quando non è possibile curare un dente con una lesione apicale mediante terapia endodontica ortograda attraverso la corona del dente, oppure quando l’intervento di devitalizzazione, sebbene ben eseguito non ha portato alla guarigione della lesione apicale. Una delle indicazioni all'intervento è rappresentata anche dalla presenza di perni cementati nella radice. :n alcuni casi il tentativo di rimuovere il perno potrebbe provocare la frattura della radice, evento che condurrebbe all’estrazione del dente. In questi casi per evitare la frattura radicolare, si preferisce trattare il dente chirurgicamente. Viene presentato un caso clinico di chirurgia endodontica eseguito interamente con l'ausilio di un dispositivo ad ultrasuoni. CASO CLINICO: Immagine preoperatoria Esami radiografici preoperatori di 1° e 2°livello Lembo di accesso Riferimenti bibliografici Enucleazione cisti odontogena associata a estrazione dell'elemento dentario giudicato non recuperabile Riferimenti bibliografici Chirurgia endodontica Inserimento di impianto postestrattivo immediato in sede 2.4 Rigenerazione Ossea Guidata dei difetti ossei residui Riferimenti bibliografici Rigenerazione Ossea Guidata del difetto osseo periimplantare Posizionamento e sutura del lembo Riferimenti bibliografici Follow-up radiografico a 6 mesi (esame radiografico di 2° livello) Protesi definitiva in metallo-ceramica su impianto in sede 2.4 Riferimenti bibliografici CONCLUSIONI: L'impiego di un dispositivo piezoelettrico in chirurgia endodontica offre il vantaggio di una maggior visibilità intraoperatoria grazie all' azione della cavitazione ultrasonica, un rispetto assoluto delle strutture sensibili quali la membrana del seno mascellare (come nel presente caso clinico) o la presenza del NAI in mandibola e un accesso mini-invasivo grazie alle ridotte dimensioni degli inserti. Un saluto Giacomo Tarquini
  5. Viene presentato un caso di rigenerazione ossea guidata (GBR) con membrane riassorbibili per la risoluzione di un difetto osseo complesso secondario a periimplantite. Diagnosi clinica e radiologica Situazione clinica preoperatoria Esposizione e debridement del difetto osseo periimplantare Decontaminazione della superficie implantare esterna e interna Preparazione di un innesto osseo di tipo composito (50% autologo : 50% eterologo) Viene selezionata una membrana di tipo riassorbibile Posizionamento dell'innesto composito Stabilizzazione della membrana di tipo riassorbibile Sutura in PTFE Follow-up a 30 giorni Follow-up a 6 mesi Scopertura dell' impianto: è possibile apprezzare una sostanziale rigenerazione ossea Confronto tra la situazione pre e postoperatoria Gestione dei tessuti molli periimplantari Follow-up a 24 mesi un saluto Giacomo Tarquini
  6. Viene presentato un caso clinico di Rigenerazione Ossea Guidata (G.B.R.) per risolvere una vasta atrofia ossea nel mascellare anteriore secondaria ad estrazione dell' elemento 1.3 ritenuto: l' immagine CBCT mostra la situazione dei tessuti duri dopo l' estrazione dell' elemento incluso In seguito, vengono programmate anche le estrazioni degli elementi 5.3 e 1.2 poiche' giudicati non mantenibili Aspetto del sito atrofico al termine del periodo di guarigione dei tessuti molli
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