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  1. Viene presentato un breve filmato che illustra una procedura di Rigenerazione Tissutale Guidata (GTR) secondo la tecnica di preservazione della papilla modificata (MPPT): https://www.youtube.com/watch?v=GQnblP2QWO8 N.B. Seguendo questo link e' possibile approfondire alcuni aspetti che sottendono il razionale biologico del protocollo chirurgico: CLICK HERE
  2. Viene presentato un caso clinico di risoluzione mediante Rigenerazione Tissutale Guidata di un profondo difetto intraosseo a carico dell' elemento 1.3. Al termine della terapia iniziale, l' elemento in questione viene rivalutato a distanza e candidato ad una procedura rigenerativa. L' elemento 1.3 presenta una mobilita' di Grado 2 sec. Miller Il sondaggio parodontale evidenzia un profondo difetto verticale a carico della superficie mesiale dell' elemento coinvolto L' esame radiografico endorale conferma la presenza del difetto intraosseo La ricostruzione panorex (CBCT) rende facilmente evidenziabile l' entita' del difetto che si estende sino al terzo apicale dell' elemento 1.3 Grazie all' ampio spazio interdentale presente tra 1.3 e 1.2 viene selezionata una tecnica di preservazione della papilla modificata (MPPT) sec. Cortellini Dopo aver sollevato un lembo a tutto spessore, si effettua il debridement del difetto intraosseo (nonche' la decontaminazione della superficie radicolare) mediante inserti piezoelettrici dedicati La letteratura scientifica e' globalmente concorde nel rendere consigliabile questo tipo di approccio nei difetti intraossei profondi. Una membrana di tipo riassorbibile (Cortellini, IJPRD1996) viene allocata nello spazio interdentale e fissata sull' aspetto palatale della cresta ossea Il difetto angolare viene innestato con un biomateriale eterologo in granuli miscelato con una piccola quantita' di osso autologo (innesto composito) Il materiale da innesto viene posizionato all' interno del difetto angolare La membrana viene riflessa sul versante buccale e fissata mediante pins in titanio: va ricordato che la stabilita' del coagulo ematico e' una delle condizioni necessarie alla rigenerazione tissutale La sutura, effettuata secondo il protocollo chirurgico descritto dall' Autore, e' realizzata mediante filo in PTFE 4/0 Esame radiografico endorale postoperatorio Aspetto clinico dopo guarigione dei tessuti molli Follow - up a 12 mesi (aspetto buccale) Follow - up a 12 mesi (aspetto occlusale) Follow - up a 12 mesi (esame radiografico endorale) Follow - up a 12 mesi (sondaggio parodontale). A causa dell' estensione apicale del difetto intraosseo, la vitalita' dell' elemento 1.3 viene costantemente controllata durante ogni seduta di SPT. N.B. Seguendo questo link e' possibile approfondire alcuni aspetti che sottendono il razionale biologico del protocollo chirurgico sopra descritto: http://www.dental-tribune.com/articles/specialities/general_dentistry/35302_rigenerazione_tissutale_guidata_gtr_in_difetti_parodontali_profondi.html un saluto Giacomo
  3. Viene presentato un caso clinico di risoluzione mediante Rigenerazione Tissutale Guidata (GTR) di un esteso difetto circonferenziale a carico dell' elemento 4.5 Poichè l' elemento dentario interessato dal difetto è adiacente ad uno spazio edentulo, la tecnica chirurgica di scelta è la Crestal Incision (Tonetti MS, Pini Prato G, Stalpers G, Cortellini P. Guided tissue regeneration of deep intrabony defects in strategically important prosthetic abutments. Int J Periodontics Restorative Dent 1996;16:379-387.) Incisione secondo il protocollo chirurgico sopra citato Sondaggio della componente intraossea del difetto Debridement della lesione ossea mediante inserti dedicati montati su dispositivo ad ultrasuoni Aspetto intraoperatorio dell' area interessata dal difetto Viene selezionata una membrana in corticale di origine eterologa La membrana correttamente allocata Il difetto viene innestato con un particolato di origine eterologa La membrana viene riflessa sul versante buccale e fissata con pins in titanio Sutura in PTFE 4/0 Follow-up a 4 mesi: immagine clinica Follow-up a 8 mesi: condizioni dei tessuti parodontali Controllo RX e sondaggio parodontale Confronto tra la situazione pre e postoperatoria (contestualmente all' intervento di GTR è stato inserito un impianto in zona 4.6) Scopertura dell' impianto in posizione 4.6 In occasione della scopertura dell' impianto in posizione 4.6 è possibile verificare de visu la rigenerazione ottenuta intorno all' elemento 4.5: si apprezza un sostanziale riempimento del difetto intraosseo circonferenziale Il S. Tommaso di Caravaggio Il confronto tra la situazione pre e postoperatoria evidenzia la completa risoluzione del difetto intraosseo Esposizione dell' impianto in zona 4.6 e inserimento di un healing abutment Allo scopo di aumentare lo spessore dei tessuti periimplantari viene eseguito un innesto di matrice collagenica tridimensionale Stato dei tessuti al termine di un adeguato periodo di guarigione Protesi definitiva inserita su impianto in zona 4.6 Follow-up a 18 mesi: è possibile evidenziare una sostanziale stabilita' dei risultati ottenuti un saluto Giacomo Tarquini
  4. Un breve videoclip che illustra una procedura di inserimento di un impianto postestrattivo immediato secondo un approccio di tipo "step - by - step" : un saluto Giacomo
  5. Viene presentato un caso di rialzo del seno mascellare per via crestale con tecnica idropneumatica in zona 1.6. Immagine clinica preoperatoria.   Rx endorale preoperatoria.  Esami radiologici di 2° livello (ricostruzione CBCT panorex e sezioni parassiali).    E' disponibile un RBH (Residual Bone Height) medio di 5.0 mm. Viene scelto un approccio per via crestale con un kit di frese dedicate atraumatiche e tecnica idropneumatica.  Azione delle frese in sequenza. Sollevamento della membrana di Schneider con sistema idropneumatico in ossequio al principio di Pascal. Innesto del biomateriale di origine eterologa e inserimento di un impianto 4,5 x 10 mm. Sutura a punti staccati in poliestere 4/0. Controllo RX postoperatorio. Da notare che con questa metodica e' possibile rialzare la membrana sinusale per un valore almeno pari al RBH medio in totale sicurezza, consentendo di fatto il raddoppio del volume osseo disponibile in senso verticale (in questo caso impianto da 10 mm in presenza di un RBH di soli 5 mm.) Guarigione dei tessuti molli dopo il periodo di osteointegrazione  Esposizione degli impianti e gestione dei tessuti molli peri - implantari tramite roll flap modificato con applicazione di un healing abutment.  Immagini del tragitto transmucoso dopo guarigione dei tessuti molli: è possibile apprezzare la presenza di gengiva aderente adeguata sia per ampiezza che per spessore.   Protesi definitiva in metallo - ceramica.  Immagine CBCT di controllo sul sito 1.6: da notare come l' aspetto radiografico dell' innesto osseo (che si e' completamente rimodellato) sia assolutamente sovrapponibile a quello dell' osso basale (RBH) Follow - up a 24 mesi: un saluto Giacomo
  6. Viene presentato un caso di impianto postestrattivo immediato su 2.3 messo in chirurgia estrattiva per frattura radicolare. Quando si opera in zona estetica (soprattutto in pazienti con linea del sorriso alta) estrema cura va riservata alle manovre di estrazione allo scopo di preservare per quanto possibile la parete ossea buccale. Allo scopo di minimizzare il trauma sui tessuti duri e molli viene scelta una tecnica chirurgica flapless Il sondaggio della parete alveolare buccale conferma l' assenza di fenestrazioni e/o deiscenze ossee L' inserimento dell' impianto deve avvenire tenendo presente la sua corretta localizzazione tridimensionale L' alveolo chirurgico viene preparato con un inserto piezoelettrico dedicato poiche' un drill tradizionale potrebbe scivolare sulla corticale palatale impegnandosi nell' alveolo anatomico
  7. L' inserimento di un impianto postestrattivo nelle zone latero-posteriori ha sempre costituito argomento di acceso dibattito tra i clinici. Tra i vantaggi che e' possibile ottenere da questo approccio sono riportati in letteratura la riduzione del numero di sedute chirurgiche, dei costi e del tempo totale di trattamento (Vandeweghe JOMR 2011). Oltre a questo, alcuni Autori riconoscono all' inserimento di un impianto postestrattivo una migliore outcome a livello estetico e una miglior preservazione dei tessuti duri e molli (Watzek IJOMI 1995, Schwartz-Arad JPeriodontol 1997). Di contro, va calcolato un aumento del rischio infettivo, una maggior difficolta' nel posizionamento protesicamente corretto dell' impianto, una maggior difficolta' nel raggiungimento della stabilita' primaria e una risposta dei tessuti duri e molli che nei biotipi sottili puo' essere difficilmente predicibile (Quirynen IJOMI 2007, De Rouck IJOMI 2008). Per diminuire l'incidenza di quest'ultimo fenomeno è sempre consigliabile innestare l' alveolo postestrattivo con un sostituto osseo allo scopo di contrastarne l'inevitabile contrazione. Di seguito, viene presentato un caso clinico di impianto postestrattivo in zona 1.6 associato a una procedura di mantenimento della cresta ossea. Un saluto Giacomo Tarquini
  8. Viene presentato un caso clinico di Rigenerazione Ossea Guidata (G.B.R.) per risolvere una vasta atrofia ossea nel mascellare anteriore secondaria ad estrazione dell' elemento 1.3 ritenuto: l' immagine CBCT mostra la situazione dei tessuti duri dopo l' estrazione dell' elemento incluso In seguito, vengono programmate anche le estrazioni degli elementi 5.3 e 1.2 poiche' giudicati non mantenibili Aspetto del sito atrofico al termine del periodo di guarigione dei tessuti molli
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